Precari universitari di tutta Italia, uniamoci!

A quasi cinque mesi dall’entrata in vigore della legge finanziaria 2007, molte amministrazioni universitarie continuano a non applicarne il comma 519.
Fino al mese scorso si attendeva che venisse emanata la tanto attesa circolare applicativa da parte della Funzione Pubblica, circolare poi manifestatasi nella direttiva n. 7 del 30 aprile u.s..
A quel punto avevamo sperato che fosse finalmente giunta l’ora della stabilizzazione.
Purtroppo ci eravamo sbagliati.
Nelle ultime settimane infatti molte Università stanno continuando a temporeggiare addebitando la responsabilità di tale loro atteggiamento all’attesa della registrazione da parte della Corte dei Conti della sopracitata direttiva.
Dietro questo atteggiamento inerte vi è in realtà invece la volontà precisa di ogni singola amministrazione di attendere che a muovere concretamente i primi passi in favore della stabilizzazione siano le altre amministrazioni, a cui decidere poi eventualmente di adeguarsi.
E’ quanto mai opportuno, pertanto, dare un forte segnale di netto dissenso nei confronti di tale inerzia e della direttiva che ha separato le singole amministrazioni universitarie lasciando ad esse la responsabilità giuridica ed economica dei tempi e dei modi dell’applicazione del comma 519 della legge finanziaria e al tempo stesso anche un facile alibi all’inaccettabile ritardo con cui stanno avviando le procedure di stabilizzazione o peggio alla ancor meno accettabile mancanza di volontà ad avviare tali procedure.
E non vi può essere migliore segnale che creare un fronte compatto che si avvalga di un continuo interscambio di informazioni aggiornate sulle varie Università.
Proponiamo pertanto questo blog quale diario di bordo in cui i precari delle Università riportino tutte le notizie, di cui siano in possesso, relative alle amministrazioni universitarie che stanno avviando le procedure di stabilizzazione e, nelle more di tali procedure, concedendo le proroghe ex lege.

9 Responses to Precari universitari di tutta Italia, uniamoci!

  1. Alberto ha detto:

    Se entro l’autunno non si sarà sbloccata la situazione (come è presumibile, visti gli ultimi sviluppi nella nostra Università del Salento), non sarebbe adeguato uno sciopero nazionale di categoria?
    Già UIL e CGIL hanno ventilato uno sciopero locale e eventuali azioni legali
    Forse un movimento di protesta nazionale potrebbe far più rumore dinanzi all’opinione pubblica e, in particolare, ai ministri competenti.

  2. fustigatore ha detto:

    Per Alberto: perchè non ci racconti la situazione dell’Università del Salento?
    Quanto allo sciopero nazionale di categoria sono d’accordo con te che sarebbe da organizzare ed anche molto prima dell’autunno per mettere in luce, nonostante le oasi felici di Catania, Macerata e Foggia, l’inerzia di molte amministrazioni universitarie.
    Ti consiglio, però, se veramente le rappresentanze locali di UIL e CGIL hanno intenzione di organizzare uno sciopero locale e pensano già ad eventuali azioni legali, di sostenerli comunque in questi loro propositi.
    In bocca al lupo.

  3. Alberto ha detto:

    La situazione è presto detta: l’Amministrazione (ed in capo il Rettore) è orientata a procedere mediante concorso alla copertura del fabbisogno di personale, non mettendo, quindi, in pratica né la Finanziaria né la circolare né la direttiva; ergo: i precari “storici” rischiano di non essere affatto riconosciuti per l’enorme lavoro di alto livello compiuto e di essere “rimpiazzati” da gente senza la minima esperienza e ricca di “carte” e/o di appoggi.

    I sindacati si sono mossi con conferenze, articoli, comunicati e minacce di azioni varie, ma gli ultimi sviluppi (es. ultimo incontro tra CGIL Puglia ed assessori regionali) lasciano vedere che sono orientati a convergere verso la strada concorsuale, con l’impegno della sorveglianza sullo svolgimento dei concorsi stessi, di conseguenza non sembra ci sia più la propensione ad attuare le azioni minacciate.

  4. fustigatore ha detto:

    Che dire?
    Ti sono solidale e speriamo che realmente i sindacati sorveglino sullo svolgimento dei concorsi.

  5. Alberto ha detto:

    Ti ringrazio.
    Tuttavia questa strada non è affatto giusta.
    Pensa che uno di noi (che da poco è stabilizzato mediante concorso) ha curato la manutenzione di TUTTA la telefonia dell’università. Ora che è impiegato lavora in un dipartimento.

  6. Davide ha detto:

    Idem per quanto riguarda l’Universita’ di Pisa, la strada scelta e’ quella del concorso e del raggruppamento arbitrario delle graduatorie. Della legge Nicolais non ne vogliono nemmeno sentire parlare, anzi cercano di dividere il fronte dei precari (non che ce ne sia gran bisogno) dicendo che l’applicazione del comma 519 penalizzerebbe i poveri cococo…

  7. Martha iglesias ha detto:

    Gentili colleghi,

    La sottoscritta è una precaria che ha i requisiti richiesti della legge per poter essere stabilizzata, purtroppo ancora l’università di Pisa non ha deciso niente, tutto è stato rimandato a Settembre!!
    Bisogna dire che i sindati brillano anche per la loro assenza!!!

    Vorrei inviarvi la proposta che allo studio del senato accademico all’università, purtroppo non si possono inserire allegati… è veramente vergognosa!!!!

    Affettuosi saluti Martha.

    ________________________________________________

    Dott. Martha Iglesias

  8. Martha iglesias ha detto:

    Purtroppo alla Università di Pisa , il frontre dei precari chi lo sta dividendo è lo stesso sindacato della cgil – che cerca di far passare più dipendenti della categoria C ed eventualmente B, escludendo la categoria D che costano di più e fanno meno tessere, a questo punto penso che bisogna rivolgersi ad altri sindacati che non sono presenti in Ateneo.
    Martha

  9. Alberto ha detto:

    Aggiornamenti da Lecce: nel frangente delle elezioni del nuovo Rettore, è finalmente uscita fuori l’argomentazione dei precari. Un paio di candidati (tra i superstiti della mattanza preelettorale) si sono espressi positivamente alla stabilizzazione, tuttavia i sindacati son sempre decisi a puntare sulla strada concorsuale, in particolare la CISL che, mediante una procedura “aperta a tutti e preselettiva” dice di voler colpire co.co.co. entrati con raccomandazioni e per parentela.
    Questo a discapito, ovviamente, di coloro che, con competenza e abnegazione storica, hanno permesso la vita di intere strutture ed aprendo (al contrario di quanto pubblicizzato) ad ulteriori e veri raccomandati, proprio per mezzo dello strumento concorsuale a cui tanto tengono, e defenestrare i co.co.co., tenendosi però i frutti del loro lavoro di tanti anni (in certi casi dieci). Ma la legge in Italia non ha nessun valore? Si può tradire così la Finanziaria 2007 e le successive Circolari senza che si possa far nulla?

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